Friday, May 29, 2009

I Produttori di Soya cominciano a darsi delle Regole

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Avevo scritto qualche giorno fa un post sul tema della produzione di soya in Brasile e sull'impatto ambientale devastante di tale coltura. Ieri, i Produttori di Soya Responsabili che aderiscono all'associazione Roundtable on Responsible Soy, hanno convenuto che è necessario adottare standard di produzione più sostenibili e hanno redatto un programma pilota da realizzare in tempi brevi. Tra i punti dell'accordo, vi sono la proibizione di coltivare in aree di alto valore ambientale, l'impegno a ridurre i pesticidi e le emissioni di gas serra, l'impegno a trattare decentemente i lavoratori nelle piantagioni. Il programma pilota viene avviato sperimentalmente e verrà sottoposto a verifica entro un anno. C'è da dire che i membri del Roundtable sono circa 100 e, assieme ai piccoli produttori, al WWF e diverse associazioni ambientaliste, ci sono anche i giganti del business della soya dalla produzione alla distribuzione. L'accordo è importante ed è il primo del genere...vedremo i risultati.

Thursday, May 28, 2009

Vivere bene è possibile...anche in città

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E' certo che il peggioramento delle condizioni di vita in molte società è segnalato anche dall' incremento del numero di obesi. Negli USA ma anche nelle città latino-americane ed europee, l'obesità colpisce soprattutto gli strati di popolazione più poveri, coloro i quali hanno accesso solo a cibi di bassa qualità e vivono in periferie urbane malsane.
Uno studio di Anne Ellaway et al., [ British Medical Journal vol.331, pg.611 (2005) ] ha messo in evidenza come nelle città europee i tassi di obesità salgono soprattutto nei quartieri popolari degradati, senza parchi e spazi pubblici, in cui la gente non fa moto. Analoghe conclusioni valgono per l'Australia secondo la ricerca fatta da King et al., [International Journal of Obesity vol.30, pg.281 (2006)]. Oltre all' obesità si diffondono anche il diabete e le malattie cardiovascolari.

Naturalmente, chi ha conoscenze e magari vive in campagna, si alimenta bene spendendo poco ma nelle periferie urbane la musica è diversa. Peraltro le multinazionali alimentari hanno bisogno di masse ignoranti a cui rifilare le circa 20.000 nuove porcherie industriali che immettono ogni anno sul mercato. La storia della creazione del gusto alimentare moderno è molto interessante ed ha un passaggio fondamentale nella diffusione della TV di massa...quindi è storia recente. E' nel 1953 che appare negli USA il TV Brand Frozen Dinner , la cena confezionata e a basso costo da consumarsi davanti alla TV: ha un grande successo anche perchè libera le massaie dall'incombenza di dover preparare da mangiare. La TV dunque fa il gusto e rimbecillisce le masse predisposte a recepirne i messaggi.

Quella incombenza di nutrirsi dovrebbe essere considerata un vero godimento se i ritmi di vita e le condizioni dell'abitare fossero piacevoli...ma questo è possibile solo a pochi. Chi sa stare al mondo sa come sia fondamentale alimentare il proprio corpo bene ogni giorno e, se si usa il cervello, non ci vuole poi nemmeno troppo tempo. E' una questione di organizzazione e di cultura. Fa profonda pena chi compra cibo industriale, chi va a mangiare abitudinariamente ai self-service o chi va a fare colazione al bar...espressione gergale che indica un'abitudine italiana di massa, diffusa questa tanto tra i ricchi quanto tra il popolo. Fare colazione al bar significa volersi del male e buttare dei quattrini.

Note positive vengono da diverse città europee che realizzano quartieri in cui la vita è di buona o alta qualità. Un bell'esempio viene da Freiburg e dal suo quartiere di Vauban . Qui è più facile sorridere e magari trovar il tempo per alimentarsi bene. Facendo colazione a casa propria.

Monday, May 18, 2009

Localismo, Provincialismo e Meritocrazia

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Il mio precedente Post ha avuto un buon successo. La cosa mi fa piacere perchè il tema era davvero importante ma anche perchè il Post era dedicato ad un amico vero, un uomo speciale. Ed infatti diverse amiche si sono interessate a lui, molte vorrebbero conoscerlo perchè dicono che sprizza sensualità da tutti i pori. Le ho assicurate che la foto con cui egli si presenta corrisponde paro paro alla realtà: è un soggetto interessante a prima vista e simpatico a pelle. E' uno che si gode la vita. C'è stato anche chi ha proposto di fondare un fan club su Facebook...con Luciano Misìci saremmo tutte felici....sono euforiche, mi tocca trattenerle.

Veniamo a temi seri. Ho proposto il caso di un Professore Ordinario che ha pubblicato in tutto (e in gruppo) 8 lavori scientifici (7 secondo il database internazionale delle pubblicazioni scientifiche). Stando al suo curriculum, egli è diventato Ricercatore quando aveva nr. 0 (zero) pubblicazioni e, successivamente, Professore Associato quando aveva nr. 0 (zero) pubblicazioni. Se non ha fatto qualche errore scrivendo il suo CV, risulta che egli abbia pubblicato il primo lavoro nel 1997 (all'età di 47 anni !!) e sia diventato Professore Ordinario quando aveva 5 pubblicazioni scientifiche. Naturalmente fatte in gruppo. L'unico lavoro che, stando al suo CV, egli avrebbe fatto da solo nel 1998 è, manco a farlo apposta, quello che non appare nel database internazionale. Lui si è giustificato dicendo che è nella media del suo Settore Scientifico Disciplinare ma si tratta di una balla palese. I matematici di valore pubblicano eccome, sia in quantità che in qualità. Ho anche una breve, piccola esperienza personale in materia.

Siamo dunque di fronte ad un caso scandaloso, non unico e nemmeno raro. Ci si domanda: come ha fatto a fare carriera? A rigore egli non sarebbe nemmeno dovuto entrare nell'Università!
La risposta è nel suo stesso CV. Egli ha fatto tutta la carriera nella cittadina universitaria dell'Italia centrale in cui è nato. Non si è mai mosso da lì, fatta eccezione per una escursione nella lontanissima Perugia subito dopo la laurea. Pur non avendo alcun merito scientifico egli ha dunque tessuto rapporti sociali nel contesto locale. Organizza e partecipa a riunioni che non servono a un fico secco se non a stabilire rapporti di "amicizia". Egli assicura la sua presenza in sede anche se non fa niente. Il suo look noioso non è dunque casuale ma è consistente con il suo stile di vita, il suo viso è espressione diretta del suo gretto provincialismo. Trasmette noia anche quando fa lezione. Egli non può avere un' idea effervescente e originale semplicemente perchè non ha mai goduto.

Abbiamo dunque individuato l'origine del carcinoma che colpisce l'Università e tanti settori della società italiana...è il Localismo. Se Tizio nasce nella città X, dovrebbe poi da lì andarsene nel mondo per aprirsi gli orizzonti e magari poter anche tornare in futuro dove è nato...ma dopo degli anni! Se rimane tutta la vita lì, è ovvio che si rimbecillisce e diventa repellente. Il Localismo si intreccia poi in Italia con la dimensione gruppal-familistica. Il cocktail è perverso e micidiale. Ci vorrebbero dunque qui norme precise che obblighino Tizio ad emigrare da dove è nato e cresciuto. Ci vuole aria fresca.

In conclusione, propongo un bel lavoro sulla questione (generale) della meritocrazia apparso qualche tempo fa su Harward Law Review, la rivista della Harward Law School.

Tuesday, May 5, 2009

Alimentazione, Deforestazioni e Stili di Vita

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Ogni persona di buon senso sa che mangiare troppa carne fa male. Inoltre, chi ha cervello mangia carne solo se ne conosce la provenienza e sa come l'animale sia stato nutrito nel corso della sua vita. E' noto che in gran parte degli allevamenti europei e USA si fa uso di soya e soya geneticamente modificata proveniente dal Sud America, Brasile in testa.

Il boom della coltura di soya in Brasile si ebbe circa 35 anni fa allorquando i grandi mercati europei e giapponesi dovettero cercare un produttore di farina di soya alternativo agli USA: questi infatti avevano fortemente ridotto la propria capacità di esportazione a causa di alcuni eventi economici e climatici verificatisi all'inizio degli anni '70 del secolo scorso. Le multinazionali dell'agrobusiness Cargill, Bunge e Adm furono rapide a cogliere la disponibilità della dittatura militare e dei successivi governi per usare il Brasile come base produttiva per la conquista dei mercati mondiali della soya. Oggi le tre multinazionali finanziano oltre il 60% della produzione brasiliana e possiedono i tre quarti degli impianti di lavorazione europei mentre il Brasile è il secondo produttore ed il primo esportatore di soya al mondo. Un business enorme. Un business responsabile di una continua devastazione ambientale con epicentro nel Mato Grosso e, progressivamente, in alcuni stati dell' Amazonia.

Sarebbe dunque bene che i consumatori occidentali, quando fanno la spesa, riflettessero su ciò che comprano e sull' intero ciclo dei prodotti che mangiano. E' lì che compiono l' atto politico fondamentale mentre l'andare a votare per Tizio o Caio conta oggi, almeno in Italia, assai poco.

Esce intanto uno studio del National Institute of Health sulla correlazione tra alti consumi di carne (rossa) e formazione di cancro del colon-retto, del polmone, dell'esofago e del fegato. La ricerca, diretta da Rashmi Sinha del National Cancer Institute, esamina le vite di oltre mezzo milione di persone per dieci anni. Gli alti consumi di carne sono spesso associati anche ad altri fattori di rischio e a stili di vita sbagliati.

Invece, per mantenersi fringuelli, è bene di questa stagione iniziare la giornata con una bella insalatona di yoghurt di latte di pecora, rucola selvatica, borragine tritata fine (perchè punzecchia), timo, santoreggia, curcuma, peperoncino e olio di oliva. Oltre ad un litro di tea vero e a due o tre belle fette di pane vero.

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Questo Post è dedicato ad un amico di lunga data, il Prof. Luciano Misici . Egli è uomo attraente, magnetico, dal viso solare, non triste. Egli è uomo di cultura vasta, non provinciale. Parla un inglese fluente, oxfordiano anche in virtù della sua dimensione internazionale comprovata peraltro dal curriculum. Si nota come egli esibisca una lista di pubblicazioni scientifiche impressionante...come autore singolo poi ha una produttività straordinaria a riprova del fatto che nel suo sacco c'è farina di alta qualità.
Io però non la userei per fare del vero pane....

Ahh se gli stipendi fossero commisurati al reale valore delle persone ne vedremmo delle belle !
Come può diventare Professore Ordinario un Tizio che ha pubblicato una manciatina di lavori su riviste internazionali e non ha mai pubblicato da solo uno straccio di lavoro scientifico che sia uno ? In barba alla famosa meritocrazia con cui molti si riempiono la bocca...