Friday, January 28, 2011

Corsa alle Energie Rinnovabili e Importanza del Risparmio

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Negli ultimi anni si è avviato nel mondo un processo di trasformazione delle modalità della produzione energetica, in particolare della produzione di energia elettrica. Infatti alcune tra le più importanti fonti energetiche rinnovabili, in primis idroelettrico, eolico e solare fotovoltaico, servono a produrre solamente elettricità.

Le previsioni dell' autorevole International Energy Outlook 2010 (US Energy Information Administration) danno, per il periodo 2007-2035, una rilevante crescita della quota dovuta alle fonti rinnovabili nel paniere del consumo energetico mondiale. Quest'ultimo peraltro è destinato ad aumentare passando dai circa 145.000 TWh del 2007 ai previsti 187.000 TWh del 2035. E' però vero che questo incremento è attribuito quasi interamente ai Paesi che non appartengono all' OECD (Organization for Economic Cooperation and Development) mentre i Paesi OECD, tra cui l'Italia, manterranno complessivamente consumi energetici stazionari.

Nel caso specifico dell'Italia, avevamo già visto qualche mese fa come i consumi energetici siano in realtà calati negli ultimi anni e la tendenza sembra confermarsi nel presente essenzialmente in virtù della crisi economica.

Se i consumi totali dei Paesi OECD rimangono stazionari e gli investimenti nelle energie rinnovabili comunque aumentano è ovvio che vi sarà negli anni a venire una notevole crescita della percentuale di energia da fonte rinnovabile e ciò avverrà sia nella produzione di elettricità che, anche, di calore (biomasse, geotermico, solare termico).

Comunque sia, è bene sapere che a tutt'oggi su scala globale (Paesi OECD e non-OECD messi insieme) le fonti rinnovabili contribuiscono per circa il 19% alla produzione di energia primaria totale ma dentro a questa percentuale sono le biomasse tradizionali a fare la parte del leone (con il 13%). Le biomasse tradizionali sono però costituite in gran parte da legna bruciata per cucinare, in modo spesso inefficiente, in gran parte delle zone povere del mondo. Tolte le biomasse tradizionali (magari ottenute da disboscamenti selvaggi), alle fonti rinnovabili non rimane che un magro 6% della produzione di energia totale mondiale. Che equivale alla percentuale di energia prodotta da fonte nucleare.

Il grosso della produzione mondiale di elettricità continua a venire dal carbone (circa 40%) e gas (circa 20%) mentre il grosso del consumo di energia primaria è ancora basato sul petrolio (circa il 40%). Nonostante tutti gli sforzi fatti per incentivare le energie rinnovabili.

Naturalmente io credo che questi sforzi siano stati giusti e devano continuare. Ma con lungimiranza e con maggior astuzia di quella messa in campo finora. E' senz'altro carino sapere che c'è stato un boom di impianti solari fotovoltaici in Italia negli ultimi tempi (sfruttando la corsa finale agli incentivi super favorevoli, validi per impianti realizzati entro fine 2010) ma troverei molto più interessante sapere che i consumi energetici nazionali (e mondiali) calano in virtù di un maggior grado di efficienza nel sistema produttivo e negli stili di vita quotidiani. Ben venga il solare fotovoltaico magari con impianti di dimensioni medio-piccole e ben posizionati. Ancor prima del fotovoltaico avrebbe dovuto diffondersi il solare termico. Ben vengano gli impianti eolici se costruiti da società oneste e realizzati laddove c'è vento sufficiente. Ma la soluzione delle questioni energetiche sta nel risparmio energetico. Questo è il punto chiave, il resto è quasi aria fritta. In particolare, un'economia prospera ed avanzata ha una bassa intensità energetica mentre un'economia arretrata consuma molta energia per produrre poca ricchezza.

In diverse occasioni ho dato cifre eloquenti relative alle potenzialità del risparmio energetico.

Ora esce sulla rivista Environmental Science&Technology uno studio di tre ricercatori del Department of Engineering, University of Cambridge che quantifica la straordinaria riduzione nella domanda di energia che si potrebbe ottenere mediante misure di risparmio nei trasporti, nell'industria e nelle costruzioni. Questi settori sono sistemi passivi che possono immagazzinare l'energia, garantendo un certo livello di prestazioni, in modo più o meno efficiente. Intervenire sui sistemi passivi è molto più importante e remunerativo che incrementare la capacità di produzione energetica.

Una sintesi dei contenuti è su New Scientist.

2 comments:

Listarossoblu said...

Bellissimo post., il risparmio energetico è la prima cosa da fare. Gli sprechi son tantissimi dalle mega reti elettriche di distribuzione agli innumerevoli stanby dei nostri apparecchi elettrici ed elettronici. Lo stato, regioni, province, comuni, dovrebbero lanciare una campagna contro gli standby come è stato fatto in Danimarca con un milione di stanby killer!! Dovrebbero far applicare la normativa europea! Dovresti fare dei commenti anche sul http://www.forumnucleare.it/ In sostanza in Itala entro il 2011 si arriverà a 7-8000 MW solo di fotovoltaico. La tendenza sempre più massiccia verso le fonti rinnovabili crea squilibri nelle reti elettriche a causa della loro naturale intermittenza. Per questo già Enel e Terna stanno pensando alle reti elettriche intelligenti. Anche per evitare blackout! Stiamo già cominciando ad andare verso un sistema di produzione energetica diffusa e non più concentrata in grandi centrali. Da noi vogliono costruire un mega inceneritore da 120.000 tonnellate annue per produrre energia elettrica continuativa in modo da bilanciare localmente la produzione da rinnovabili, come ad es. il parco eolico da 8 MW di potenza nominale. A cosa servono le centrali nucleari?
Giacomo Brogi

marco zoli said...

Caro Giacomo, ti voglio bene per la passione civile e per le idee, sempre giuste, che esprimi.
Sai che secondo me le centrali nucleari sono una semplice assurdità, una scelta nefasta. Non mi ero dimenticato del tuo invito a commentare su quel sito del forumnucleare ma solo un paio di giorni fa ho potuto guardare che cosa fosse: ti dico la verità, quel sito non mi sembra interessante bensì sottilmente faziozo...è un forum per modo di dire e credo sia meglio ignorarlo. In generale non mi piace questa abitudine a schierarsi (e a far schierare) pro o contro qualcosa. Preferisco cercare di capire approfondendo le questioni. Cosa che quel sito di certo non fa.