Tuesday, April 29, 2008

L' EPILOGO DELLA FARSA e LE PROSPETTIVE

E così Roma si ritrova con un sindaco fascista-sociale mentre gruppetti di teppisti scorrazzano per la città ostentando i loro truci simboli. Si conclude nel peggiore dei modi il capitolo della squallida vicenda politica italiota iniziato nemmeno molto tempo fa con la nascita del Partito Democratico. Con la farsa delle elezioni primarie. Devo dire che, a pelle, il nuovo sindaco di Roma mi risulta persino meno antipatico del suo antagonista.

Era chiaro a chiunque avesse un minimo di sale in zucca che l'operazione PD non aveva alcuna base etico-politica, non vi era dietro alcun disegno di società, alcuna sostanza. Era una semplice operazione di potere con cui i capo-clan miravano a "razionalizzare" lo scenario politico onde garantirsi centralità negli anni a venire. La farsa delle primarie doveva servire a dare una "investitura democratica" al disegno ordito dal gruppetto dirigente. Disegno miope anche dal punto di vista della stretta ingegneria politica. Naturalmente lo stuolo di servi, portaborse ed amministratori locali hanno seguito i capi belando di gioia e cercando di garantirsi un posticino al tepido sole....ed anche tanta brava gente ha creduto ingenuamente che si aprisse "una fase politica nuova" senza riflettere sul fatto che se gli individui son "vecchi" (di idee prima ancora che all' anagrafe) le fasi "nuove" non si aprono. Tre milioni e mezzo di fessacchiotti sono andati a votare, pagando anche 1€, per nulla....per incoronare un leader senza stoffa a cui si contrapponevano, facendo teatrino, due democristiani intellettualmente piatti.
Non si può non confrontare lo spessore politico e intellettuale di questi attuali politicanti iperpagati con quello di personaggi come Ingrao o Berlinguer tanto per fare solo due nomi peraltro centrali fino a non molto tempo fa.

E' evidente che le società cambiano ed anche in fretta....quando viveva Berlinguer Internet non esisteva ed io ebbi il primo indirizzo e-mail nell'anno in cui lui morì. Eppurtuttavia la trasformazione del quadro politico italiano in questi ultimi vent'anni mi pare si sia risolta in una generale involuzione....mentre pezzi di società si sono comunque mossi e spesso anche decisamente in avanti la politica è via via degenerata, "mani pulite" è passato invano e i politicanti si son fatti sempre più corporazione. Il bello è che sembra molto difficile spazzarli via perchè la massa italiota è talmente ignorante che comunque finisce col legittimare la sfera politicante. E la seconda, in fondo, non è che lo specchio della massa medesima.

Per fortuna lo straordinario processo di globalizzazione, reale e virtuale, intensificatosi negli ultimi anni permette a chiunque abbia talento e dinamismo di muoversi nel mondo e di trovare opportunità nei luoghi e nei modi più disparati. Mi sa che, avanti di questo passo, rimarranno in pianta stabile in Italia solo i più stupidi e i più incapaci. Ed andranno a votare, belando, per questo o per quel capo clan.

Mentre i fringuelli sono a loro agio in ampi areali.

Tuesday, April 15, 2008

LA SEMPLIFICAZIONE e IL FLOP dell' EX SINDACO

Dunque non era poi la Legge elettorale responsabile della famosa “instabilità politica”…questa legge ha semplicemente permesso ai capi delle due macro-cosche di scegliere i loro uomini più servi e fedeli e di imporli ai votanti che, ancora in buona parte, li hanno supinamente accettati.

Peraltro non c’erano molte alternative per chi, nonostante tutto, voleva esercitare il proprio diritto di voto. O il PD o il PDL….così era stata posta la questione. Gli altri non contavano. Con una grande eccezione, la Lega Nord, che infatti ha stravinto nella parte più densamente popolata d’Italia, in regioni tanto produttive quanto insoddisfatte. Va detto che Bossi e i dirigenti della Lega Nord conoscono il territorio in cui si muovono e, nonostante la legge elettorale cancelli il voto di preferenza, sanno chi far apparire nelle liste. La gente del Nord è generalmente pragmatica, diversi di loro magari parlano un italiano incerto e non sono intellettualmente molto raffinati. Però vanno al sodo e sanno distinguere il fumo dall’arrosto. Il Nord-Est va girato in bicicletta, nonostante il traffico, per capire come stanno effettivamente le cose. Non basta un giro con un pullman dipinto di verde (dalla eco-colf dell’ ex-sindaco di Roma) ma di fatto inquinante. E non serve nemmeno ficcare a capolista un industrialotto pescato all’ultima ora. Se in quelle zone fossero venute delle proposte concrete per una riqualificazione del territorio e del futuro produttivo la gente le avrebbe valutate. Queste proposte non sono venute perché Veltroni e il suo clan non hanno sale in zucca. E non sanno pedalare. E allora quella gente preferisce votare per chi conosce, parla la loro stessa lingua e qualche soluzione magari brutale la trova.

Le grandi questioni della produzione energetica, delle infrastrutture del futuro e della qualità della vita erano assenti dalla campagna elettorale perché non fanno parte dell’orizzonte culturale dei politicanti italiani, né dunque del PD. Nonostante la presenza nel PD di un paio di pseudo-ambientalisti servi che volevano guadagnarsi un buon stipendio e di fatto hanno sputtanato un’associazione ambientalista che pure conta tante brave ragazze e soci. Molti di loro però hanno fatto un errore: non hanno capito che il loro entusiasmo e le loro passioni rimarranno frustrati se poi si fanno rappresentare da caporioni che sono soltanto dei politicanti intrallazzatori. Non basta agire nel (e per il) proprio nobile circolo locale. Bisogna pensare in modo globale. L’assenza della grande questione ambientale è uno degli elementi più significativi delle elezioni del 2008. E son sicuro che questa questione, posta nel modo giusto, avrebbe interessato molto anche la gente del Nord-Est.

Io l’avevo detto. Ed avevo anche detto che la logica del “votate me sennò vince Berlusconi” era vecchia e sterile. Così è stato. Veltroni ha fatto flop. Ha messo in lista anche delle ciccette (oltre che dei vetero-analfabeti) inseguendo Berlusconi sulla strada della propaganda demagogica e della semplificazione. Ma su quella strada non poteva che perdere perché quell’altro è più bravo. Ed ha perso quasi ovunque, non solo al Nord. Il progettino PD è fallito. Così l’ex-sindaco, amante del cinema ma individuo inconsistente, ha “semplificato”. Tagliandosi le palle ( inattive se la colf in pullman dorme) è tutto più semplice. Secondo me però è meglio avere le palle e dover gestire la complessità che ne consegue. L’unico risultato della fobia semplificatrice è stato quello di far fuori la Sinistra dal suo canto incapace di trovare la bussola e di fare una proposta. Non mi pare che il non essere rappresentati in parlamento sia, in sé, un grosso problema: infatti il parlamento non conta da tempo un fico secco ed è in gran parte ricettacolo di due cosche di sanguisughe comandate da due cupole che decidono per tutti. Ad alcune care persone che non volevano comunque rinunciare a votare dicevo di votar Bertinotti. Solo per la stima della persona e per il valore di testimonianza. Che però non basta (ed infatti io non ho votato perché non avevo tempo da perdere). Non può bastare in un Paese in crisi profonda e dal quale tante delle persone migliori scappano. E magari vi tornano ogni tanto da turisti. Senza votare perché non vedono qui prospettive di qualità.

Saturday, April 5, 2008

URGENTE - LINEA ADSL

Da questa mattina, 5 Aprile 2008, non ho più la linea ADSL.
Senza alcun preavviso è stata staccata. Usufruivo del servizio ADSL Telecom dall'Agosto 2007.
Qualche tempo fa, avevo chiesto ad Infostrada di attivare sulla mia linea telefonica l'offerta Happy Italy con il trasferimento del canone, finora sempre pagato a Telecom.

Tutti gli operatori, sia del 187 Telecom che del 155 Infostrada, mi avevano garantito che era possibile avere la "fonia" con Infostrada e la linea ADSL con Telecom. Nel contratto firmato che ho inviato ad Infostrada sceglievo dunque questa opzione.

Stamani, dopo essermi accorto che la linea ADSL era stata disattivata, ho chiesto lumi. L'operatrice di Infostrada ha raccolto la mia segnalazione e mi ha assicurato che Telecom ha torto in quanto ha violato un accordo intercorso tra i due gestori secondo il quale fonia e ADSL sono separate.

Viceversa l'operatrice Telecom dice che è Infostrada ad avere torto in quanto il passaggio del canone ad Infostrada implica il decadimento della linea ADSL. La signora Grazia di Torino (Telecom) che mi ha appena telefonato ha inizialmente affermato che il distacco dell'ADSL è avvenuto in "automatico". Si è poi corretta ed ha ammesso di aver detto una bugia: qualcheduno ha ovviamente staccato la linea ADSL che era funzionante fino alle 10.00 circa. Le informazioni datemi dalla bugiardona signora Grazia contraddicono comunque quelle datemi dagli altri operatori Telecom, suoi colleghi, fino a qualche giorno fa.

Evidentemente uno dei due gestori ha torto ed uno ha ragione. Si tratta ora di stabilire chi. Lunedì chiederò l'intervento di Altroconsumo. Intanto sono senza linea.

Per inciso noto che tutti gli operatori si presentano solo col nome e senza cognome...Mario, Lucia...rifiutano di dire chi sono secondo una tipica consuetudo italo-omertosa...non è dunque possibile inchiodarli alle loro responsabilità...
ognuno dice quel cavolo che vuole impuneemente...è poi anche interessante la foga con cui questi dipendenti difendono ovinamente l'azienda che da loro da mangiare...gli schiavi si identificano con le decisioni dei loro padroni senza riflettere se queste siano giuste o sbagliate. Italo-cervelli all'ammasso.

ANCHE LA CASELLA DI POSTA SU "ALICE.IT" RISULTA DISATTIVATA !!
PREGO SCRIVERE A : zoli.marco@libero.it