Monday, August 17, 2009

La Missione Solare Indiana

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Il 30 Giugno scorso il Primo Ministro Indiano ha formalmente lanciato il Piano di Azione Nazionale sui Cambiamenti Climatici interpretando così le forti preoccupazioni della società indiana che tocca con mano gli effetti disastrosi delle alterazioni del clima. E' interessante leggere il testo del discorso del Dr. Manmohan Singh da cui si evince il senso della missione sempre presente tra gli statisti indiani. Al di là del tono ispirato c'è poi una notevole concretezza ed infatti il Piano si prefigge di creare le basi per un' economia sostenibile imperniata sull'efficienza energetica e l'utilizzo dell' energia solare.

Se al momento la potenza fotovoltaica installata in India è quasi nulla, l'obiettivo è quello di arrivare ai 20GW entro il 2020 e 200GW entro il 2040. Grande importanza viene attribuita anche al solare termico. La prima stesura del Piano prevedeva finanziamenti governativi per almeno 18 miliardi di dollari nei prossimi 30 anni ma negli ultimi giorni sembra che il governo si stia orientando a chiedere ai Paesi economicamente già forti il trasferimento di tecnologie e capitali. Nei trattati internazionali sul clima, il governo indiano aveva infatti più volte sottolineato che i costi delle tecnologie rinnovabili dovrebbero essere sostenuti dai Paesi ricchi le cui emissioni pro capite di gas serra sono 10-20 volte più alte di quelle indiane. D'altra parte per le aziende dei Paesi ricchi si aprirebbe un mercato immenso con enormi prospettive visto il potenziale di energia solare di cui l'India dispone. Il Piano indiano potrà dunque diventare moneta di scambio ai prossimi negoziati sul clima di Copenaghen....gli indiani direbbero agli occidentali: voi finora avete inquinato più di noi, ora investite da noi le vostre tecnologie pulite così noi non aumenteremo troppo le nostre emissioni inquinanti.

Intanto gli operatori indiani delle energie rinnovabili sostengono il Piano ma chiedono che si aiuti anche lo sviluppo dell'industria nazionale mediante precise politiche fiscali fatte dai governi dei singoli Stati indiani: ad esempio, devolvendo al settore delle energie rinnovabili un centesimo di Rupia (1€ = 68 Rupie) per ogni Kilowatt-ora generato da impianti a carbone. Questo significa 10 milioni di Rupie per ogni Terawatt-ora (TWh). L'India genera 703 TWh all'anno di cui circa il 70% bruciando carbone. Dunque, dai 490 TWh annui generati con il carbone, si potrebbero ricavare 4.9 miliardi di Rupie da destinare ogni anno alla produzione interna di tecnologie rinnovabili. Questa mi sembra la strada giusta (e non solo per l' India) al di là delle dispute sui commerci delle emissioni di gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto. Tutti questi negoziati internazionali approdano a poco perchè sono basati su meccanismi troppo complessi e di difficile gestione: l'unica soluzione sta nella tassazione diretta e globale sulle produzioni inquinanti.

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