Friday, October 9, 2009

Sui Costi Economici di Calamità più o meno Naturali

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Giusto 3 anni fa, l'economista e Consigliere del Governo Britannico Sir Nicholas Stern stilava un rapporto sui costi economici dei cambiamenti climatici divenuto poi noto nel mondo come Stern Review.

Il Rapporto parte dal dato generalmente accettato che, quand'anche le emissioni di gas-serra si mantenessero sui livelli attuali, attorno al 2050 la concentrazione in atmosfera di CO_2 equivalente raggiungerebbe il valore di 550 ppm (parti per milione). Cioè circa il doppio della concentrazione esistente prima della Rivoluzione Industriale. Attualmente siamo a circa 430 ppm di CO_2 (e) e circa 386 ppm di solo CO_2 che, tra i gas serra, fa la parte del leone.

Considerando vari, possibili scenari relativi ai cambiamenti climatici indotti dagli incrementi di CO_2(e), il rapporto Stern valuta l'impatto e il costo economico dovuto a fenomeni climatici estremi, dalle siccità alle inondazioni, dall' innalzamento del livello dei mari all' acidificazione degli oceani. In realtà il Rapporto Stern è un lavoro di rassegna dunque recensisce una vasta letteratura in materia sottolinenando l'urgenza del tema all'opinione pubblica e ai tanti Governi che fanno finta di non vedere. La conclusione è che investire in misure preventive anche solo l'1% del PIL annuo fino al 2050, per stabilizzare le emissioni di gas serra, conviene comunque in termini economici.

Neanche due mesi fa scrivevo a proposito dei danni alla produzione agricola dovuta al ritardo delle piogge monsoniche in India.

Qualche giorno fa è arrivata un' inondazione eccezionale che ha devastato gli Stati Indiani dell' Andra Pradesh e del Karnataka facendo centinaia di morti e spazzando via centinaia di villaggi. Lunedì 5 Ottobre i senza casa venivano stimati in circa 5 milioni. Come sempre in India la scala dei fenomeni è gigantesca. Tra i distretti più colpiti c'è quello di Mahabubnagar, situato in una fertile zona dell' Andra Pradesh. Qui si trova anche il villaggio di Rajoli famoso per la produzione di tessuti e di sete pregiate.

Sia Andra Pradesh che Karnataka hanno perso una buona parte della produzione agricola, dalla canna da zucchero al riso, dalle cipolle ai melograni.

Ora il Centro per le Calamità Naturali stanzia oltre 2 miliardi di Rupie, 32 milioni di Euro, come primo aiuto alle popolazioni colpite. Anche queste somme andrebbero conteggiate negli aggiornamenti del Rapporto Stern mentre tanti danni probabilmente non verranno mai quantificati con precisione. Chissà se e quando i telai di Rajoli torneranno a produrre i sari di seta.

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