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Di quando in quando i media italiani riportano lettere o appelli aventi lo scopo di sostenere l'opzione nucleare già annunciata dal governo italiano. Il dibattito sulle questioni energetiche rimane però molto povero di contenuti ed è davvero incredibile come anche persone di scienza si prestino a sottoscrivere articoletti, sballati e faziosi, formulati dall'instancabile ex-presidente di ENEL e Legambiente.
Eppure basterebbe dare un'occhiata ai dati fondamentali del fabbisogno energetico italiano per capire come l'idea di costruire reattori nucleari al fine di produrre energia elettrica sia semplicemente inutile. Prima ancora che assurda per motivi ambientali, economici ed etici.
Dal 2005 i consumi di energia primaria in Italia sono in costante calo come attestano i numeri che elenco (forniti dalla Energy Information Administration e consistenti con i dati pubblicati dagli esperti delle questioni energetiche nazionali)
Consumo 2005 : 8.139 quad
Consumo 2006 : 8.079 quad
Consumo 2007 : 7.969 quad
Consumo 2008 : 7.588 quad
[ 1 quad = 1 milione di miliardi di BTU (British Thermal Units).
BTU è l' unità con cui si misura il contenuto calorico dei combustibili. 1 KiloWatt-ora corrisponde a 3412 BTU ].
Nel 2009, i consumi complessivi di energia primaria e i consumi di energia elettrica in particolare, sono ulteriormente e drasticamente calati rispetto al 2008 in virtù della pesante crisi economica. Dunque lo scenario che prevede una continua crescita dei consumi energetici esiste soltanto nelle fantasie dei fautori del ricorso all'energia nucleare. Da anni prevedono surrettiziamente crescite che poi non si verificano. E quand'anche la crisi economica dovesse aver fine, sarebbe pur sempre auspicabile veder diminuire i consumi di energia nazionali per il semplice motivo che, qui e altrove, essa energia viene letteralmente buttata. In un Paese efficiente e tecnologicamente avanzato, l'intensità energetica dell'economia è giusto che cali. Ho già argomentato diverse volte in proposito. Vorrei qui aggiungere alcune cifre esemplificative.
I 7.588 quad di energia totale consumati nel 2008, tradotti in unità più familiari al pubblico, corrispondono a circa 2227 Terawatt-ora (1 TWh = 1 miliardo di Kilowatt-ora). Di tutta questa energia solo una parte se ne va per consumi di tipo elettrico. Quanta?
Nel 2008, i consumi netti di energia elettrica sono stati di circa 340 TWh mentre i consumi elettrici lordi sono quasi tre volte maggiori. Ciò deriva dal fatto che, per produrre 1KWh utilizzabile dagli utenti, bisogna bruciare nelle centrali termoelettriche alimentate a combustibili fossili l'equivalente di circa 3KWh di energia primaria. Dunque, il risparmio di 1 KWh a valle (case, uffici e industrie) implica un risparmio di ben 3 KWh a monte e cioè nella bolletta energetica nazionale.
[ Mi concentro qui sulla componente elettrica dei consumi energetici per l'ovvio motivo che le centrali nucleari producono esclusivamente energia elettrica. ]
Ora, valutando il bilancio elettrico italiano nel 2008, notiamo che i consumi netti sono così ripartiti:
Industria : circa 151 TWh ( 47 % )
Terziario : circa 94 TWh ( 29 % )
Residenziale : circa 68 TWh ( 21 % )
Agricoltura : circa 6 TWh ( 2 %)
Inoltre, circa 20 TWh sono andati persi a causa di inefficienze nella rete elettrica.
Nel solo settore Residenziale, circa il 30 % dei consumi elettrici viene assorbito dalla malsana abitudine di scaldare ambienti e acqua sanitaria per via elettrica. Eliminando questo crimine assai diffuso (non solo in Italia) si potrebbero così risparmiare in breve tempo circa 20 TWh netti che corrispondono, per quanto detto sopra, a circa 60 TWh di energia primaria.
Di converso, è bene sapere che una centrale nucleare da 1 GigaWatt di potenza produce circa 7 TWh annui di energia elettrica (a cui però, per essere precisi, bisogna sottrarre l'input di energia necessario a far funzionare il reattore medesimo). Ergo, nove centrali nucleari da 1 GW ( da progettare e costruire) produrrebbero grosso modo l'equivalente energetico di ciò che si risparmierebbe attuando da subito un serio e salutare risparmio energetico nelle case degli italiani.
Analogo discorso vale per gli uffici (settore Terziario) dove il potenziale del risparmio energetico è perlomeno equivalente a quello delle case: altre nove centrali nucleari da 1 GW. Esistono poi le citate perdite di rete che equivalgono alla produzione elettrica di tre centrali nucleari da 1 GW.
Dunque, anche lasciando inalterati gli attuali consumi elettrici del settore industriale (ove pure l'efficienza energetica è auspicabile e necessaria), concludiamo che i soli settori del Terziario e del Residenziale albergano margini di risparmio enormi. Tale risparmio frutta una quantità di energia elettrica ben maggiore di quella che, chissà quando, verrebbe prodotta dalle centrali nucleari sognate da gruppetti di politici, pseudo-intellettuali e scienziati invecchiati che evidentemente non sanno più nemmeno contare. Nè ragionare.
Intanto, in Nordrhein-Westfalen, i Gruenen raddoppiano i voti e diventano decisivi per la formazione del governo nel più importante Land tedesco dopo aver condotto una chiara politica contraria alle tecnologie nucleari e favorevole alle fonti energetiche rinnovabili.
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