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Noto con piacere che sta il crescendo il numero di persone le quali hanno capito che il Prodotto Interno Lordo (PIL) non misura la reale ricchezza di una nazione. Meglio tardi che mai. Ricordo che, con alcuni amici di Germania, India e Israele, discutevamo di queste cose 20 anni fa e il concetto era chiarissimo già allora a noi che avevamo neanche 20 anni. Peraltro le analisi del Prof. Amartya Sen (Premio Nobel per l'Economia nel 1998) avrebbero pur dovuto insegnare qualcosa. Ma, si sa, la massa non studia e i politici in generale ancor meno. Quelli italiani poi, più sono stupidi più hanno probabilità di fare carriera. Le crisi hanno spesso effetti virtuosi e così ora qualcuno comincia a ripensare modelli e paradigmi finora vigenti....la necessità aguzza l'ingegno.
Il PIL è senz'altro un indicatore di cui è bene tener conto ma va integrato: il concetto era stato spiegato anche da uno degli stessi economisti che, negli anni trenta del secolo scorso, introdusse lo strumento del PIL.
Negli ultimi anni sono stati avanzati vari Misuratori di Ricchezza Reale ed, in particolare, il Genuine Progress Indicator (GPI) ha acquisito rilevanza non solo nella comunità accademica ma anche in alcune scelte di politica regionale in America del Nord.
Quando si progetta un'opera, si tratti di un gasdotto o di una centrale nucleare, va valutato se essa (nel suo intero ciclo) può contribuire ad incrementare il GPI. O, al contrario, se essa serve solo a far lavorare alcune aziende del settore e dunque ad incrementare il PIL. Magari con guasti ambientali enormi di cui poi si preferisce tacere. Non sono cose difficili da capire ma ancora pochi ci arrivano....figuriamoci che selezione se si passa a temi più complicati.
Un bell' articolo di David Villano sui temi del consumo, sulle sue origini (anche biologiche) e sulle sue implicazioni per la biosfera, al link
http://www.alternet.org/story/114966/how_we_can_live_with_less_and_still_feel_rich_/?page=entire
E' stato scritto un paio di mesi fa ma mi è tornato in mente in seguito ad alcune recentissime conversazioni... Leggete fino in fondo e per bene....che fa bene!
Si possono ridurre i consumi mantenendo un alto tenore di vita o, addirittura, incrementandolo?
Ovviamente sì...ma ridurre e qualificare i consumi, non significa solo installare lampadine a basso consumo. Quelle sono cosine che darei per scontate (e forse mi sbaglio). Oggi urgono scelte individuali ben più radicali. E politiche di tassazione ben orientate ed inesorabili.
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