*
Proprio ieri l' International Energy Agency ha reso nota una previsione di riduzione del 2% dei gas serra per l'anno in corso. La notizia non ci ha certo stupito per due motivi: 1) è ovvio che, in fase di recessione economica e di calo delle attività produttive in buona parte del mondo, ci sia una riduzione delle emissioni inquinanti; 2) oggi inizia il Summit delle Nazioni Unite sul tema in oggetto e dunque un pò di ottimismo e slancio bisognava infonderlo sia tra i convenuti che nell'opinione pubblica. Quindi la previsione IEA è stata data alle agenzie quando la risonanza era assicurata.
Vedremo poi se quelle previsioni saranno rispettate nel bilancio di fine anno e quanto potranno avere inciso anche le politiche di contenimento delle emissioni che molti Paesi hanno adottato, in primis molti Stati degli USA. A volte però le notizie-annuncio rischiano di essere male interpretate soprattutto da chi, e sono in molti, non sa leggere.
Allora, se nel corso del 2009, le emissioni di CO_2 equivalente calano del 2%, ciò significa che ne viene prodotta un pò di meno rispetto all'anno precedente...ma comunque ne viene prodotta tanta e la produzione si accumula in atmosfera. Dunque, in atmosfera, i gas-serra continuano a crescere. Non è che diminuiscono! Semplicemente crescono un pò più lentamente di prima. Quindi cautela. Ora però è giusto aggiungere che di cose positive se ne stanno facendo tante in diverse parti del mondo per transitare ad un'economia post-fossile.
E così vorrei consigliare vivamente la lettura dell' articolo di Lester Brown pubblicato domenica sul Washington Post. Il taglio è ottimista ma è l' ottimismo basato su numeri e fatti concreti di uno che se ne intende e sa quel che dice.
Rimanendo sempre sul tema del cambiamento climatico, non c'è dubbio che la pressione demografica è tra i primissimi fattori di stress per il Pianeta...l'abbiamo detto tante volte. Un contributo apparso sabato su Alternet tratta in modo provocatorio, incisivo e quantitativo il nesso tra crescita demografica ed emissioni clima alteranti: l'interessante articolo di Tara Lohan prende spunto da uno studio fatto dalla London School of Economics.
No comments:
Post a Comment