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La rivista Altroconsumo pubblica nel numero di Gennaio un aggiornamento relativo alla vicenda dei formaggi avariati che era venuta alla luce nel Novembre 2006 in seguito ad un'indagine della Guardia di Finanza. L'associazione dei consumatori è presente al processo apertosi a Cremona in quanto parte offesa.
Formaggi scaduti e ammuffiti venivano utilizzati, assieme a pezzetti di plastica, per produrre sottilette, formaggi grattugiati e filanti da rimettere in vendita. Aspettando l'esito del processo alcune considerazioni vengono naturali:
1) per una truffa alimentare che viene scoperta (e rendiamo merito alla GdF) quante passano inosservate?
2) come si fa ad andare in un supermercato a comprare formaggio grattugiato o sottilette? Bisogna essere proprio imbecilli....e questi consumi sono consumi di massa ! E allora verrebbe quasi da concludere che masse di consumatori talmente sprovvedute meritino di mangiare muffe miste a peli di roditore e pezzi di plastica. Se la massa avesse un pochino di cultura alimentare verrebbe meno la ragione della truffa medesima. Ovvio.
3) visto che i formaggi filanti hanno comunque un largo impiego nella ristorazione valgono le seguenti regole generali: a) è sempre meglio alimentarsi a casa propria; b) se non si è in casa è meglio alimentarsi con prodotti di cui si può riconoscere, quanto più possibile, l'origine.
Andiamo a mangiare la pizza ! Come è buona la pizza !...prodotto italiano per eccellenza diffuso nel mondo...però può essere buona e velenosa al contempo visto che il sapore degli ingredienti avariati può essere ben mimetizzato. Magari anche la plastica fusa, mista ad inchiostro e cacche di topo, ha un buon sapore. E con un buon pezzo di pizza al taglio le masse si fanno il loro spuntino quotidiano. E' il loro meritato junk food.
Queste considerazioni sono conseguenti a quelle che facevo nel post precedente, sul turismo responsabile.
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