Gentile Direttore,
Le scrivo in merito ad una questione di “buona pratica e metodologia” ambientalista. Considerata l’importanza via via crescente dei temi ambientali, spero che queste righe possano interessarla.
Esiste un’associazione, Legambiente, nota per conferire premi e stilare classifiche su di una miriade di temi di carattere ambientale. Si va dal “Premio Ecosistema Bambino” al “Premio Innovazione Amica dell’Ambiente”, dal “Premio Cinemambiente” al “Premio al Comune Riciclone”, dalla “Classifica sugli Ecosistemi Urbani” alla “Classifica delle Spiagge Blu” e così via…. nei prossimi giorni partirà la “campagna Kyoto anch’io” che Legambiente organizza in collaborazione con Edison per “premiare” la scuola più ecoefficiente.
Vorrei sottolineare che queste graduatorie di Legambiente vengono stilate, spesso e volentieri, secondo criteri discutibili o, per meglio dire, d’interesse politico-economico. Questo è consistente con la "politica di vicinanza alle aziende" tipica dell'associazione. Non è poi un caso se, tra le inserzioni pubblicitarie che riempiono le pagine del mensile LaNuovaEcologia, troviamo persino quella di ENI nota per il suo storico e genuino impegno ambientalista. Con cognizione di causa, aggiungo che nella gestione dei Premi a volte si ricorre alla truffa bella e buona....in sintesi, si premiano tra loro! La verità è che tale associazione, nata oltre vent’anni fa, sulla base dei valori dell’ambientalismo scientifico si è poi trasformata in formazione partitica. Recentemente è diventata verde foglia di fico del Partito Democratico. Senza dar giudizi in proposito, noto che ciò sta creando non poco malumore tra tanti bravi e onesti ambientalisti che ancora operano nella base dell’associazione. Peraltro le grandi questioni ambientali sono assenti dalla presente campagna elettorale, tanto banale quanto provinciale, in sintonia con lo stato di decadenza dell' Italietta. I capi di Legambiente cercano di posizionarsi nelle liste per garantirsi un buon stipendio e non vogliono disturbare il loro astuto leader con....spinose questioni da ambientalisti! Naturalmente i capi dicono che loro "contaminano la politica" e si attribuiscono così una funzione virtuosa. Che però non esiste. Anzi, gli eco-furbacchioni vengono "contaminati da la politica".
E’ comunque un fatto che i nomi storici dell’ambientalismo scientifico, se ancora in vita, non si occupano più delle vicende quotidiane di Legambiente mentre il personale che, in concreto, ne gestisce le varie iniziative è del tutto sprovvisto di conoscenze scientifiche, anche delle più semplici. A titolo di esempio, nel mio blog sono riportate le URL di alcuni miei recenti contributi su di un interessante settimanale di scienza e cultura e su di un quotidiano online di Amalfi: si racconta di come un suo collega, un bravo giornalista de La Repubblica, sia rimasto vittima dell’ignoranza di una società di Legambiente….evidenzio peraltro alcuni dei limiti del Protocollo di Kyoto….credo sia opportuno spiegare perchè quel Protocollo sta fallendo e sarebbe bello spiegare perché Legambiente collabora sempre così strettamente con industrie tanto danarose quanto generose.
Direttore, sono convinto che il suo ruolo sia essenziale: un' informazione corretta fa sempre e solo del bene.
Cordiali saluti
Marco Zoli
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