Thursday, July 30, 2009

Nuove Tendenze nel Sistema Alimentare Globale

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Qualche mese fa il Madagascar è stato devastato da violenti scontri che hanno portato alle dimissioni del suo Presidente. Queste notizie appaiono e scompaiono velocemente dai media, vengono divorate dal susseguirsi di eventi e pochi ne comprendono il significato. Torno ora a citare quell'isola grande e sconosciuta ai più perchè mi interessano in particolare le questioni della produzione del cibo e della organizzazione del sistema alimentare. Infatti dietro a quegli scontri c'era anche la decisione del Governo malgascio di "affittare" enormi estensioni di terra agricola all' azienda Daewoo la quale intendeva coltivarvi grano da esportare in Sud Corea. Naturalmente i contadini malgasci sarebbero stati espropriati delle loro terre e la Daewoo avrebbe impiegato i suoi lavoratori.

Questo caso non è isolato ed anzi riflette il nuovo corso nei rapporti agricolo-alimentari internazionali. Paesi ricchi di capitali ma poveri di terre comprano (o affittano) terre in Paesi poveri. Molti vedono in questa nuova tendenza una forma di nuova politica coloniale, altri sostengono che gli investitori portano tecnologie e infrastrutture in terre desolate che altrimenti rimarrebbero improduttive. Probabilmente entrambe le posizioni hanno molti elementi di verità. Il fatto è che, negli ultimi tre anni, circa 20 milioni di ettari di terre agricole sono state soggette a transazione: i principali acquirenti sono Cina, Sud Corea, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Libia, Bahrain, India; i principali venditori delle proprie terre sono Sudan, Tanzania, Etiopia, Cambogia, Indonesia. Una lista dettagliata degli affari in corso è pubblicata dall' International Food Policy Research Institute.

Le acquisizioni di terre da parte di compagnie di Paesi potenti in Paesi fertili ma poveri hanno luogo da quasi 400 anni e la storia della rivoluzione industriale inglese è intrecciata alla formazione del moderno sistema alimentare mondiale. Il tea e lo zucchero furono essenziali carburanti per alimentare a basso costo la forza lavoro del sistema industriale britannico (per quanto lo zucchero denotasse ancora nell'Inghilterra del Seicento uno status elitario) e così l' Impero Britannico aveva molte ragioni per estendersi dalla Cina e India (tea) ai Caraibi (zucchero) .

Ora cambiano e si moltiplicano gli attori dei nuovi processi di globalizzazione ed è nuovo il fatto che buona parte delle compravendite avvenga direttamente tra i Governi degli Stati e non solo tra privati. Nuova è anche la scala del fenomeno dietro al quale c'è la grande questione della sicurezza alimentare che ossessiona diversi Paesi ricchi con capitali da investire. L' Arabia Saudita ad esempio aveva un grosso deficit alimentare e per colmarlo ha avviato grandi progetti di irrigazione in zone desertiche sfruttando bacini acquiferi che però difficilmente si riformano e comunque molto lentamente. Recentemente sta prevalendo l'opinione che convenga coltivare le terre altrui.

Comprare le terre dei Paesi poveri significa assicurarsi sufficienti derrate alimentari ma anche e soprattutto le sorgenti d' acqua che in quelle terre si trovano.

Tuesday, July 28, 2009

Paesi Virtuosi e Paesi Inquinanti

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Alcuni Paesi del Nord Europa e dell'America Latina generano l'elettricità che consumano interamente (o quasi) da fonti energetiche rinnovabili: tra queste la fonte idroelettrica fa la parte del leone. Altri Paesi dipendono esclusivamente (o quasi) dal carbone.

I Paesi virtuosi sono nell'ordine:

1) Islanda e Norvegia, che coprono il 100% del fabbisogno elettrico con fonti rinnovabili. L'Islanda ha un contributo del 27% da fonte geotermica, il resto proviene dall' idroelettrico.
La Norvegia produce il 99% della sua elettricità con l'idroelettrico.

2) Costarica, con il 94%. Per inciso, Costarica è il primo Paese al mondo secondo l' Happy Planet Index, un indice molto interessante che misura il livello di sviluppo complessivo di un Paese sulla base delle condizioni di salute, di felicità e di impronta ecologica della popolazione.

3) Brasile, con l' 87%

4) Colombia, con l' 80%.

I Paesi che invece dipendono di più dal carbone sono:

1) Polonia, 96% dell'elettricità è prodotta da carbone

2) Sud Africa, 93%

3) Estonia, 90%

4) Cina, 80%. La Cina sta facendo comunque enormi investimenti anche nelle energie rinnovabili, sole e vento in testa.

5) Australia, 79%. L'Australia è anche grande esportatore di carbone (oltrechè di legname e tanti minerali) principalmente verso i maggiori Paesi asiatici. E' anche uno dei maggiori produttori di gas serra pro capite e continua a peggiorare nonostante gli impegni in favore delle fonti rinnovabili.

Monday, July 27, 2009

Abitudini Alimentari...Mangiare Bene per Vivere Bene


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Tra i tanti luoghi comuni vi è quello secondo il quale gli Italiani mangiano bene. E' senz' altro vero che in Italia si trova una varietà di cibi di qualità straordinaria ma è altrettanto vero che, per diversi motivi, i prodotti di qualità entrano raramente nel quotidiano dell'alimentazione di massa. Gli italiani mangiano per consuetudine male e mediamente non vi sono molte differenze rispetto al livello degli altri popoli europei e occidentali. Tant'è vero che i supermercati a cui attinge la massa sono più o meno tutti uguali, dal Nord al Sud Italia passando per il Centro...in barba alla famosa varietà di cucine regionali. E sono uguali ai supermercati che si trovano ovunque in Europa ed oltre. Veri templi della stupidità di massa in cui le multinazionali dell'agrobusiness smerciano le loro porcherie. Solo in Giappone ho visto mangiare generalmente e quotidianamente abbastanza bene. Di conseguenza i tassi di obesità crescono ovunque, soprattutto tra bambini e adolescenti, come si evince dagli studi dell' Ufficio Regionale Europeo della World Health Organization.

Rimanendo in Italia, l'assenza di cultura alimentare si manifesta essenzialmente nei seguenti modi:

1) Manca una cultura della colazione tant'è vero che milioni di italiani fanno colazione al bar. L'espressione è diventata gergale proprio perchè si tratta di consuetudo di massa. E chi non fa colazione al bar...fa comunque colazione all'italiana. Che significa spesso ingurgitare dolciumi, burro e marmellatine pessime, piene di zucchero. Nonchè cappuccini fatti spesso con latte a lunga conservazione che, per definizione, non è latte. Ed è davvero straordinario che venga prodotto e bevuto! Chi viaggia in bicicletta sa quanto sia quanto sia importante e come invece sia difficile alimentarsi correttamente al mattino: spesso bisogna convincere i gestori degli stessi agriturismi a preparare una colazione decente che sostituisca quella pronta di default.

2) La tradizionale struttura del pasto italiano basato sul rituale del Primo, Secondo e Contorno (con antipasto e dolce nei giorni festivi) si traduce in una gran quantità di piatti da lavare con conseguente consumo di acqua, gas, elettricità e tempo. Trionfano la pasta al sugo e la carne dunque i grassi cotti, tutte robe da evitare. Mentre le verdure, anzichè avere funzione centrale, sono appunto Contorno. E quelle insalatine da supermercato sono inoltre tristissime. Inoltre, il pranzo fa diminuire la produttività giornaliera perchè, come ho notato tante volte, dopo pranzo la gente è colta dal classico abbiocco, dunque non studia e non lavora. Il pranzo va fatto al mattino presto altrimenti il giorno è improduttivo. Negli antipasti e nei pasti poi si mescolano troppe proteine e così il popolo spesso digerisce male. Mangia male e consuma farmaci. Che costano e avvelenano.

3) Non esiste una cultura diffusa delle spezie e delle erbe che dovrebbero essere pilastro dell'alimentazione. Pazienza per le spezie d'Oriente ma il popolo manco conosce più le erbe dei campi mediterranei.

4) Fatta eccezione per alcune zone costiere e alcune città portuali, non esiste una cultura diffusa del pesce tant'è vero che se ne mangiano solo alcuni tipi e sempre troppo cotti o bruciati. La massa poi è schizzinosa e butta via la testa ed anche la pelle del pesce. E' contenta di comprare pesce che costa molto mentre il pesce piccolo che costa poco è il migliore e si mangia facilmente crudo. E' ancora abbastanza diffusa l'espressione gergale andare a mangiare il pesce al ristorante alla domenica proprio perchè per tutta la settimana il popolo mangia gli spaghetti e la bistecca, dunque ogni tanto vuol fare qualcosa di originale ed evadere un pò. Soprattutto se vive in condominio.

Naturalmente è possibile alimentarsi bene spendendo anche poco. E' una questione di cultura e di organizzazione quotidiana. Coltivare un orto è cosa magnifica, elemento determinante per vivere bene. In tempi di crisi, tanti ne hanno scoperto l'importanza. L'orto è un microcosmo, quanto più è confuso tanto più è ricco di biodiversità. E' bello lasciare mescolare le piante, vedere spuntare ogni anno la rucola selvatica in angoli sempre nuovi. In città la vita è ovviamente più difficile ma sono oramai molti gli urbani che hanno deciso di comprare i prodotti direttamente da chi produce saltando gli assurdi anelli dell'intermediazione. Chi mangia meglio spende meno e produce anche meno rifiuti. La standardizzazione del cibo e dei consumi è causa ed effetto insieme di pratiche agricole intensive, inquinanti e clima alteranti. Qualche settimana fa è apparso un bell'articolo di Lisa Hamilton con focus sui rischi dell'attuale sistema agricolo USA imperniato sulla triade grano, soya, mais. I consumatori avrebbero il potere di imporre un ritorno alla diversità produttiva se richiedessero prodotti diversi...ceci, lenticchie, miglio e tanti fagioli, porri e tanti pomodori. Peperoncini e aglio. Coltivati laddove vengono mangiati.

Le buone pratiche alimentari dovrebbero essere un pilastro del vivere bene. Ci sono poi da sfatare diversi pregiudizi che diventano luoghi comuni: secondo uno di questi, i prodotti organici (biologici, si dice in Italia) oltre a costare molto, sono piccoli e brutti. I due pomodori nella foto pesano rispettivamente 670 e 780 grammi, sono belli ed erano squisiti. Sono solo un esempio. Per raffronto, la foglia di basilico è lunga 14cm.

Ricca raccolta e prospera estate.

Wednesday, July 15, 2009

Arrivano le Auto Elettriche...in Canada

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La disponibilità sul mercato di auto elettriche e di motori ibridi plug in con sufficiente autonomia è un passo fondamentale verso la transizione ad un' economia solare. Ci vorrà del tempo affinchè le tecnologie solari si perfezionino e diventino ancor più economiche ma la direzione di marcia è chiara e ineluttabile. Con buona pace dei fautori del reattore nucleare ai fini della produzione di energia elettrica, opzione questa (come ho già detto più volte) semplicemente assurda sia dal punto di vista termodinamico che economico.

E così mentre certi umani dispiegano i loro folli piani, altri umani denotano buon senso e lungimiranza: il governo della provincia dell'Ontario (Canada) lancia il suo programma di incentivi alle auto elettriche a partire dal 1 Luglio del 2010. Il piano è importante e ambizioso, la Green Economy si concretizza solo così. A patto ovviamente che l'energia elettrica per alimentare le batterie sia prodotta da fonti rinnovabili.

Tuesday, July 7, 2009

Inizia il G8 a L'Aquila: L' Italia va espulsa ?

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Domani si apre il vertice G8 a L' Aquila, una città disastrata che avrebbe bisogno di interventi efficaci e non di azioni spettacolari. Tutti sanno che il G8 ha oramai poco senso prova ne sia che vi fa ancora parte l' Italia. Non si vede un motivo per il quale l'Italia deva essere annoverata tra i Paesi che contano al mondo: dai livelli di istruzione media al reddito pro-capite, dai livelli di corruzione allo stato della giustizia, la condizione italiana è generalmente precaria e la tendenza è al declino (solo nel consumo di droghe e, in particolare, di cocaina la tendenza nazionale è al netto rialzo) .

Recentemente è stata resa nota anche la performance italiana relativa agli aiuti effettivi ai Paesi dell'Africa. Visto che questo è un tema chiave degli incontri del G8, la figuraccia è grandiosa.

Come se non bastasse sono arrivate da varie parti critiche all'organizzazione del G8 e così sembra che gli Stati Uniti abbiano dovuto prendere in mano la gestione degli incontri preliminari. Non sappiamo quanto ci sia di vero in questo ma è certo che la reputazione internazionale dell' Italia non è mai stata, a mia memoria, così bassa.

Ora finalmente, in vari ambienti politici europei ed internazionali, si comincia a chiedere l'espulsione dell' Italia dal G8. Mi pare richiesta giusta e semmai tardiva visto che è il G8 stesso ad avere nel frattempo perso d'importanza (mentre continua a costare diversi quattrini). Intanto i politicanti italiani fanno finta di niente e/o continuano a circondarsi di prostitute.