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Qualche settimana fa avevo fatto notare alla Presidente dell'Associazione Tremembè come nella loro bella pousada brasiliana sarebbe opportuno produrre la birra che si consuma. E' un consiglio che vale in generale. Non è un lavoro difficile, lo si può fare ovunque e i vantaggi sono molteplici:
1) si sa cosa si beve e la qualità del prodotto è migliore rispetto alle birre industriali dal gusto standard,
2) si spende di meno,
3) si evita di produrre una montagna di spazzatura.
L'obiezione che viene generalmente fatta da chi vuole giustificare la propria pigrizia (e inettitudine) è che...ci vuole tempo! In realtà il tempo necessario per l' autoproduzione è minimo. Di sicuro si tratta di una piccola parte del tempo che la maggior parte degli individui perde quotidianamente in chiacchiere inutili sia sul luogo di lavoro che in famiglia o con gli amici.
Neanche a farlo apposta il World Watch pubblica ora un articolo che documenta su alcuni dei costi energetici associati alla produzione industriale di birra. E' proprio una bella coincidenza. La soluzione proposta dagli autori coincide con la mia: far da sè conviene. E' un principio che vale non solo per la birra ma anche per lo yoghurt, il pane e tante altre piccole ma importanti cose....eliminare tutto il cibo industriale è pre-condizione per vivere bene, arricchirsi e sentirsi fringuelli.
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