Nel 1621, i colonizzatori del Nuovo Mondo ebbero finalmente un buon raccolto autunnale, soprattutto di mais, la cui coltura essi avevano appreso dagli Indiani nativi d'America. E così, un anno dopo essere arrivati a Plymouth a bordo della Mayflower, i religiosi Pilgrims britannici cominciavano a veder la fine delle loro traversie e sentirono il bisogno di ringraziare Dio per averli guidati nel lungo viaggio. Nacque così la decisione di celebrare un giorno del Ringraziamento che, nelle intenzioni dei Pilgrims e del loro Governatore, doveva essere momento di festa condiviso da tutti. Dopo 150 anni, durante la Rivoluzione Americana, fu il Congresso a suggerire il giorno nazionale del Thanksgiving che verrà poi adottato da vari Stati. Nel 1863, il Presidente Lincoln proclamò il Thanksgiving Day festività nazionale collocandolo nell'ultimo Giovedì di Novembre.
Secondo le ricostruzioni storiche, la festa del raccolto fu inizialmente celebrata con banchetti in cui predominava la carne e in particolare la cacciagione, mentre l'usanza di mangiare tacchino sembra sia subentrata molto più tardi. Essa ha poi prodotto nel tempo lo sviluppo di una industria del tacchino con effetti ambientali perversi.
Ora, nella società USA, è molto cresciuta la consapevolezza che gli stili di vita individuali, il modo in cui ci si alimenta, hanno un impatto diretto sull'ambiente oltre ad essere determinanti per il benessere delle persone.
Ecco un bell'articolo con dieci consigli per festeggiare il Giorno del Ringraziamento in modo intelligente:
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10 Tips for a Sustainable Thanksgiving
http://www.alternet.org/food/144134
Here's what you need to know, from tips on a meatless meal to options for a humanely raised turkey to having diversity on your actual dinner table.
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Visto che l'origine di questa festività è legata al mais, mi par giusto dare l' undicesimo consiglio: preparerò una bella polenta di Mais Marano, varietà selezionata nel Veneto tra il finire dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. La coltura fu poi quasi abbandonata in quanto le rese per ettaro sono inferiori a quelle degli ibridi su cui peraltro la ricerca continua. E' un mais dalle proprietà strepitose che ho ritrovato grazie al lavoro di un Azienda di Rapolano Terme (SI) i cui proprietari sono funamboli dell'agricoltura organica di alta qualità.
La polenta di Mais Marano richiede un pò di pazienza, va cotta lentamente in una terracotta su di una stufa a legna ad alta efficienza. Si bruceranno alcuni pezzi di legna, provenienti dalla manutenzione dei boschi vicini, per i quali il ciclo del carbonio va in pareggio. Sarebbe assurdo cucinare la polenta su di un fornello a gas Metano proveniente dalla Siberia e pagato al Sig. Putin. Sarebbe poi criminale cucinare la polenta su di una piastra elettrica, magari alimentata dall'energia di fissione dei nuclei di Uranio.
Mentre la polenta finisce di amalgamarsi, si potranno ammosciare un pochino (anche nella stessa terracotta della polenta) diverse foglie di borragine e malva che di questa stagione si presentano floride...si aggiungeranno poi un bel pò di peperoncino e timo, alcuni pomodorini di fine stagione, olio appena franto e, con un pò di pesce secco, la cena del Ringraziamento è pronta.
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