Monday, June 7, 2010

Impronte Ecologiche, PIL e Stupidità di Massa

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E' oramai evidente da tempo che i modelli economici mondiali,  basati sullo sfruttamento incosciente e illimitato delle risorse naturali, sono falliti. Le ritornanti crisi economico-finanziarie sono solo un appendice della più fondamentale crisi di paradigmi culturali imperniati sul concetto di crescita illimitata.

Infatti, le risorse del Pianeta sono limitate e la popolazione crescente in molte parti della Terra (e che aspira a livelli di consumo sempre più alti) esercita una pressione già insostenibile: gli umani consumano complessivamente più risorse naturali di quelle disponibili come documentano da tempo le analisi del Global Footprint Network.   Ed anche conflitti storici assai complessi come quello israelo-palestinese (di cui recentemente abbiamo visto nuove clamorose puntate) hanno come con-causa  decisiva la questione demografica e la questione della spartizione delle risorse,  l'acqua in primis, disponibili in quelle terre magnifiche ma iper-sfruttate.

Dato questo drammatico contesto risulta incredibile la cecità di quei politici ed economisti che ancora esultano di fronte a variazioni positive del PIL, tanto piccole quanto effimere.   Non hanno capito alcunchè.  Ed in effetti i guai dei sistemi economici italiani e mondiali dipendono in modo cruciale dalla grande questione della stupidità di massa. Che in verità non conosce confini anche se in questo Paese è particolarmente acuta.

E' fuori discussione che soltanto investendo in cultura si potranno costruire società ed individui più efficienti,  capaci di usare i beni ambientali con parsimonia e di rispettare il Pianeta che ci ospita. La stupidità di massa genera invece falsi bisogni e frenesie consumistiche che logorano sia gli individui che gli ambienti naturali.  A questo proposito suggerisco :

1) la lettura di un interessante articolo del Wall Street Journal sulla crescita dei grandi centri commerciali nelle principali città degli stati dell' Amazonia Brasiliana.

2)  un bel video del WWF degli Emirati Arabi Uniti i cui cittadini hanno notoriamente un'impronta ecologica molto alta.




In ogni caso è difficile sperare che le popolazioni, sia in Occidente che in Oriente, cambino di colpo modelli di consumo e paradigmi culturali se non saranno le classi politiche e dirigenti a incentivare processi virtuosi e dis-incentivare le economie sprecone. E' naturale però essere pessimisti fintantochè ci saranno in giro cretini che valutano la ricchezza nazionale sulla base del PIL.

1 comment:

Listarossoblu said...

Concordo pienamente, non c'è da aggiungere altro se non che dopo anni di discussioni tra economisti si sta facendo strada il Piq che a differenza del Pil guarda alla qualità anche ambientale! Ma siamo ancora lontani dai pensieri dei ministri dell'economia e delle finanze! Tanto per dirne una, il 31/12 di quest'anno finirà la detrazione del 55% per le ristrutturazioni che aumentano l'efficienza energetica ad es. degli edifici, per il solare termico .... E' molto grave, ha protestato persino la Prestigiacomo, perché ad esempio grazie proprio a quel tipo di incentivazione ho potuto ristrutturare la casa dei miei genitori facendola passare dalla classe energetica E alla clesse C, e ristrutturare la mia matrimoniale facendola passare da classe D o F a classe B! Tutto senza considerare l'apporto energetico e di risparmio dei due relativi impianti ftv. Anche il conto energia per il ftv il prossimo anno sarà a rischio o molto ridimensionato forse proprio a causa della scelta nucleare! E invece io chiedo il premio che mi incrementa del 20% la mia tariffa incentivata del conto energia, proprio perché ho fatto il cappotto! Ma da ottobre 2009 anche il premio non può essere chiesto se la spesa per il cappotto è stata portata in detrazione! Fortuna che la mia richiesta del premio l'ho fatta a settembre 2009!! Mi hanno chiesto delle integrazioni e ora non vedo perché non me lo possano riconoscere. Relazionerò sul nostro blog
Giacomo Brogi